Con SAFE per proteggere lo Spazio dai detriti: continua la crescita della start-up vincitrice del #T-TeC 2022

17 ottobre 2023

Che si tratti di satelliti commerciali per telecomunicazioni, satelliti di osservazione della Terra o missioni di esplorazione con equipaggio, tutte le attività dell’uomo nello spazio sono messe a rischio dalla presenza in orbita di centinaia di migliaia di detriti senza controllo. E non a caso il tema della sostenibilità spaziale è da tempo al centro del dibattito di settore, spingendo verso lo sviluppo di tecnologie sempre più innovative.

Ed è questo il punto di partenza della start-up Ecosmic, che lo scorso anno si è aggiudicata il primo premio del #T-TeC, Telespazio Techology Contest, il concorso di Open Innovation che Telespazio organizza ogni anno insieme a Leonardo.

La start-up ha sviluppato un proprio software, chiamato SAFE, in grado - grazie a specifici algoritmi - di stimare con grande precisione le possibilità di collisione in orbita, suggerendo ai satelliti le manovre ottimali per ridurre al minimo il consumo di carburante e i tempi di inattività e favorire così la sostenibilità a lungo termine delle attività spaziali.

Benedetta Cattani è una delle fondatrici di Ecosmic. Dopo aver studiato al Politecnico di Milano (Italia) e poi all'Università Tecnica di Delft (Paesi Bassi), Benedetta si è laureata con una tesi in collaborazione con l'ESA dedicata proprio a migliorare i metodi utilizzati per evitare collisioni spaziali. Per un anno ha lavorato anche con ESA nel dipartimento Clean Space, dedicato allo sviluppo di soluzioni proprio per migliorare la sostenibilità in orbita.

Abbiamo parlato con Benedetta della sua esperienza nel #T-TeC 2022, così come della crescita di Ecosmic, che in qualità di primo classificato al contest, negli ultimi mesi ha partecipato al percorso di accelerazione del BIF (Business Innovation Factory) di Leonardo.  

Dopo il #T-TeC 2022 Ecosmic ha preso parte al BIF di Leonardo. Cosa è successo in questo periodo?

Quando è avvenuta la premiazione del #T-TeC 2022, avevamo appena aperto l'azienda e da allora sono successe tantissime cose. Prima di tutto, il nostro team è cresciuto molto, siamo passati dall'avere una sola persona a tempo pieno all'essere in cinque. Ora gli uffici della nostra start-up si trovano presso ESA BIC Noordwijk, il business incubator legato al Centro di Ricerca e Tecnologia di ESA, che ci supporta lato business e tecnologico. Negli ultimi mesi abbiamo anche partecipato con successo ad un acceleratore, GreenTech Europe, mirato a sostenere e promuovere start-up innovative guidate da donne e legate all'ambito della sostenibilità.

Il #T-Tec è stato cruciale per la crescita di Ecosmic, perché ci ha portato a firmare il nostro primo contratto con Telespazio, con l'obiettivo di sviluppare una prima versione completa e funzionante del nostro prodotto, grazie al supporto dei loro ingegneri e operatori. Il nostro obiettivo era quello di dimostrare il valore del nostro software, applicandolo direttamente su dati di satelliti in orbita, e di iniziare a costruire il back-end necessario all'integrazione dei nostri software.

Ora stiamo dando il 100% per portare a termine questo primo progetto, mentre poniamo le basi per le nostre prossime collaborazioni. Ad esempio, grazie ad un grant proveniente dalla Commissione Europea e destinato allo sviluppo di tecnologie innovative, riusciremo a testare in orbita il nostro software nei prossimi mesi.

Quale è il supporto del BIF?

BIF ci aiuta in diversi modi, tutti volti a supportare il nostro sviluppo tecnologico e di business. Tramite BIF, ad esempio, possiamo partecipare a seminari dedicati a diversi argomenti molto utili per start-up neonate, come organizzare una strategia di marketing e vendite, proteggere la proprietà intellettuale, o come generare delle previsioni finanziarie. Veniamo inoltre periodicamente messe in contatto con esperti del settore, con i quali possiamo confrontarci e discutere le nostre esigenze specifiche nel loro ambito di competenza. Dal punto di vista tecnico, ci è stata assegnata una bravissima mentor di Telespazio – Maria Cristina Lupi - e siamo seguiti da un project manager tecnico con cui discutiamo settimanalmente l’avanzamento del nostro progetto.

Cosa fa la CEO di una start-up come Ecosmic?

In una start-up di cinque persone, la divisione dei ruoli non è così tanto definita come in grandi aziende, quindi faccio veramente tante cose! In questo momento mi occupo principalmente del fundraising e supporto lo sviluppo tecnico del prodotto. Questo significa che dedico circa metà della mia giornata ad aspetti legati al business ed alle operazioni, come ad esempio parlare con possibili investitori e tenere in ordine i conti di Ecosmic, mentre l'altra metà è dedicata a sviluppare e testare codice.

Grazie ad Ecosmic, io e le mie co-founders viaggiamo abbastanza spesso, per parlare con clienti o investitori e presentare il nostro prodotto e la nostra visione ad eventi e conferenze. Per esempio, prossimamente potrete trovarci allo Space Tech Expo a Brema o all’NSE Forum a Roma.

Perché tu e il tuo team avete deciso di partecipare al contest di Telespazio?

Ecosmic è una start-up nata dalla volontà di proteggere lo spazio dall'inquinamento dovuto ai detriti spaziali. La maggior parte dei membri del team sono ingegneri spaziali che hanno ben chiare le conseguenze devastanti che le collisioni spaziali potrebbero avere sull'utilizzo futuro delle orbite terrestri, e su quanti servizi che ora diamo per scontati dipendano dal funzionamento di satelliti. Quando abbiamo visto che uno dei temi del contest di Telespazio era proprio la sostenibilità spaziale, la decisione di partecipare è stata immediata.  

Vi aspettavate di essere tra i progetti più apprezzati? Quali sono state stati secondo te i punti di forza di SAFE?

Pensavamo di avere buone possibilità di vincere perché eravamo molto allineate al tema per cui Telespazio cercava nuove soluzioni. Come dicevo, il nostro team è composto principalmente da ingegneri con esperienza nell'ambito dei detriti spaziali e arrivavamo al #T-Tec avendo già sviluppato e validato un software dedicato al prevenire collisioni nello spazio, che innovava gli algoritmi tradizionalmente utilizzati nel nostro settore e raggiungeva prestazioni molto più elevate. In più, avevamo già avuto l’opportunità di presentare il nostro progetto ad eventi e conferenze; quindi, abbiamo fatto un buon lavoro di esposizione durante la fase di selezione.

Hai qualche consiglio da dare a chi si partecipa al #T-TeC?

La cosa più importante a mio avviso è avere le idee chiare sul progetto che si vuole presentare. Tutti i vincitori della scorsa edizione avevano un'idea ben precisa, per la quale avevano investigato sia la fattibilità tecnica che gli aspetti legati al mercato.

Detto questo, non penso che serva avere già un prodotto sviluppato per vincere e vorrei incoraggiare chiunque a partecipare, anche solo con un'idea, perché "it's only crazy until you do it!".

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