Con le sue oltre 170 antenne paraboliche sparse su più 37 ettari di superficie, il Centro Spaziale del Fucino, in Abruzzo, è il più grande teleporto al mondo. Utilizzate per le telecomunicazioni o il comando e controllo dei satelliti, il Centro ospita antenne di dimensioni e caratteristiche diverse, dalle più piccole, con parabole sotto al metro di diametro, alle più grandi che arrivano a 33 metri di diametro, che si stagliano sull’orizzonte della piana del Fucino.
Ma anche le antenne, nel tempo, hanno bisogno di manutenzione e aggiornamento, affinché mantengano prestazioni ed efficienza.
È questo uno dei compiti di Concezio D'Amato, abruzzese di nascita, in Telespazio dal 1983 e oggi specialista RF in ambito Operazioni. Recentemente Concezio è stato impegnato in alcune attività, che hanno coinvolto anche il “Gruppo manutenzione antenne” e in particolare con il collega Guido Mancini, su una delle grandi antenne del Fucino: un lavoro particolare, fatto di misure e calibrazioni, che, come raccontano le immagini, avviene proprio nel cuore della parabola, in luogo che sembra essere di un altro mondo.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Concenzio, che per Telespazio ha svolto questo tipo di operazione in tutto il mondo, per sapere qualcosa in più di questa particolare attività.
Nelle foto sembra che tu stia lavorando in un altro mondo: sulla neve o in un paesaggio lunare. Che tipo di attività stavi svolgendo?
Detto in termini tecnici, stavo verificando il corretto posizionamento del sub-riflettore dell’antenna mediante l'uso di un teodolite, uno strumento che permette misure angolari con elevata precisione, sull'ordine del decimillesimo di grado. Bisogna tener presente che le prestazioni di un’antenna di questo tipo sono in relazione diretta con la precisione geometrica con la quale le superfici riflettenti sono allineate, nel caso particolare con una precisione inferiore al millimetro. Si tratta di attività che vengono svolte o nel momento dell’installazione dell’antenna, o come in questo, caso dopo un’attività di manutenzione.
Quali sono le sfide più grandi di un lavoro come questo e come ci si prepara?
Come emerge dalle immagini, le dimensioni delle singole parti che costituiscono il paraboloide sono veramente imponenti! Quindi in partenza c’è prima di tutto un lavoro di valutazione preventiva, fondamentale per posizionare correttamente lo strumento sulla superficie in funzione dei dati da rilevare e della precisione attesa. Non dimentichiamoci poi che il teodolite è uno strumento estremamente sensibile e anche solo la presenza dell’operatore, che con il suo peso flette leggermente i pannelli sottostanti, cambia notevolmente la misura. Per questo in fase di preparazione si scelgono dei punti strutturalmente diversi della parabola, così da eliminare, o diminuire, il margine d’errore.
Quale tipo di misure di sicurezza vengono utilizzate per questo tipo di intervento?
L’intervento è valutato preventivamente al fine di garantire la massima sicurezza del personale coinvolto nell’operazione. Salire all’interno della parabola, ad esempio, è già un passaggio complesso che può essere fatto attraverso un cestello sollevatore o percorsi previsti, non molto comodi e che richiedono particolare attenzione. Tutto il personale operante in questo settore è stato quindi adeguatamente formato e certificato per attività in quota, dotato di tutti gli strumenti di sicurezza necessari (DPI). Per estrema cautela e sicurezza, poi, la movimentazione antenna viene inibita. Prima abbiamo detto come il paesaggio all’interno della parabola ricordi la neve: è vero anche per un altro motivo. Considerato il forte riverbero solare presente all’interno sarebbe impossibile operare senza gli occhiali da sole, quindi un ulteriore DPI aggiunto dall’esperienza! Ci tengo poi a sottolineare un ultimo aspetto importante: vista la particolarità dell’intervento si è colta l’occasione per la formazione on the job di un nuovo collega, Alessio Montagliani, il quale ha partecipato a tutte le fasi del lavoro, ad esclusione delle attività in quota in quanto non ancora abilitato.
Quali servizi svolge l'antenna?
Quest’antenna in particolare è stata installata nei primi anni Settanta per guardare i satelliti geostazionari sull’Oceano Indiano e fornire quindi nei Paesi di quell’area servizi telefonici e televisivi. Oggi l'antenna fornisce servizi di telecomunicazioni e reti di utenti per aziende operanti nel settore petrolifero e istituzionale grazie a satelliti Intelsat.