Il collegamento fu reso possibile, attraverso il Centro Spaziale del Fucino, grazie alla sottorete satellitare SATNET (SATellite NETwork) realizzata da CNR, Telespazio e Italcable.
Come evidenziato in un comunicato stampa del CNR, diffuso alla stampa ma ignorato dalla totalità dei giornali italiani, dal 30 aprile 1986 il CNR era quindi connesso con una rete formata da migliaia di altri computer. L’impresa fu possibile grazie all’impegno, la lungimiranza e la determinazione di Luciano Lenzini, ideatore e architetto del progetto, Stefano Trumpy, già protagonista negli anni ’70 della missione SIRIO e poi direttore del CNUCE, e Antonio Blasco Bonito, responsabile tecnico del progetto.
Utilizzando un router delle dimensioni di un frigorifero, per i ricercatori italiani del CNR da quel giorno fu possibile scambiarsi dati, programmi applicativi e messaggi di posta elettronica con i colleghi d’oltreoceano, potendosi così connettere in tempo reale con università e centri di ricerca americani. Fu una vera e propria rivoluzione epocale, non compresa immediatamente in Italia. Era infatti l’avvio dell’era di internet, che nel giro di pochi anni avrebbe cambiato il mondo.
Telespazio fu parte di questa rivoluzione, grazie a know-how ed esperienza nel settore delle telecomunicazioni via satellite accumulati fin dai primi anni ’60, quando con la prima antenna installata nella Piana del Fucino, in Abruzzo, furono avviati gli esperimenti di comunicazioni satellitari tra Italia e Stati Uniti.
L’evento sarà celebrato il 29 aprile al CNR di Pisa nel corso dell'Italian Internet Day dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, e viene raccontato nel documentario “Login, il giorno in cui l’Italia scoprì internet” di Riccardo Luna e Alice Tomassini, che sarà trasmesso lo stesso giorno da Rai5 alle ore 19:50.