Conclusa la prima fase del progetto HydRON dell’ESA

21 luglio 2021

Si è completata con successo la prima fase di studio di HydRON, il progetto dell’ESA guidato da Thales Alenia Space e alla quale partecipa anche Telespazio per una rete ottica ad alto rendimento.

HydRON (High throughput optical satellite) è una rete ottica per lo spazio ad alto rendimento e fa parte del programma ScyLight dell'ESA per tecnologia di comunicazione laser sicura.

Le comunicazioni laser stanno rivoluzionando le comunicazioni satellitari e la rete, HydRON ha l’obiettivo di collegare i sistemi satellitari con le reti terrestri in fibra ottica, migliorando la qualità e la copertura della connettività a disposizione dei cittadini europei.

La prima fase del progetto, denominata HyPha Study, ha definito i requisiti di sistema e le relative architetture di rete, nonché le tecnologie necessarie all’implementazione futura.

Successivamente saranno eseguite le attività per la realizzazione di dimostratori di volo IOD (In-Orbit Demonstrator) per collaudare e verificare le soluzioni di reti ottiche spaziali ad uso degli operatori satellitari e terrestri che opereranno nel relativo futuro mercato.

Telespazio, in qualità di Operatore Satellitare, ha un ruolo fondamentale nella definizione dell'architettura del sistema, grazie alle sue competenze e professionalità maturate in decenni di attività.

Partecipano al progetto anche Open Fiber quale operatore infrastrutturale “wholesale-only” che fornisce reti di accesso e trasporto interamente in fibra ottica ad oltre 200 operatori in Italia, e la Scuola Superiore Sant’Anna quale ente accademico esperto di sistemi di comunicazione in spazio libero FSO (Free Space Optics).

HydRON contribuisce all’autonomia tecnologica dell’Europa nei servizi di connettività attraverso lo spazio (Fiber in the sky) e all'ampliamento delle proprie capacità verso nuove tipologie di servizi e applicazioni (Cloud in the sky, IP Routing On-Board Satellite, capacità di servizio extra-territorio ecc.).

 

Le tecnologie di telecomunicazioni Free Space Optics

 

Le tecnologie di telecomunicazioni Free Space Optics (FSO) utilizzano dei laser per stabilire il link in trasmissione e dei ricevitori ottici (fotodiodi) per la ricezione.

Grazie all’uso di laser e, comunque, di link direttivi o collimati, è molto difficile intercettare le informazioni scambiate, rappresentando una modalità di comunicazione molto sicura.

Ma soprattutto, sfruttando anche la multiplazione in lunghezza d’onda (Wavelength Division Mutiplexing, WDM) è possibile realizzare link FSO a capacità di centinaia di Gbit/s, molto superiori alle attuali tecnologie a radio-frequenza, per venire incontro alle crescenti richieste di banda.

La connettività satellitare, inoltre, è disponibile sempre nella sua area di copertura e non richiede complesse infrastrutture da dispiegare sul territorio (pali, linee, centrali ecc.).

Questo consente l’accesso facilitato a tutti, ovunque ci si trovi sul territorio, riducendo notevolmente il divario digitale. I costi della connettività satellitare sono concentrati solo nella realizzazione del sistema, nel suo lancio e nel renderlo operativo.

Il fabbisogno di connettività digitale a banda ultra larga è aumentato repentinamente nel corso degli ultimi anni e la pandemia da Covid-19 ha mostrato come sia oggi essenziale per le famiglie e le imprese disporre di una connessione veloce.

Integrandosi in modo naturale con le reti terrestri in fibra ottica, i sistemi satellitari basati su tecnologie FSO permetteranno di realizzare infrastrutture di telecomunicazioni in grado di soddisfare tali crescenti fabbisogni, di supportare il 5G e di abilitare i nuovi sistemi di utenza applicativa che utilizzano tecnologie innovative quali Intelligenza Artificiale, Internet-Of-Things.

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