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#4 - Smart city, dati satellitari per governare le metropoli del futuro

Dai rifiuti alle frane, dalla stabilità di edifici e ponti alle isole di calore. Nella quarta puntata di Space panorama gli esperti di e-Geos raccontano come la geoinformazione da satellite consenta prevenzione, manutenzione e una gestione migliore del suolo e del territorio

I satelliti hanno occhi che ci permettono di vedere e percepire il mondo che cambia, che si muove, sotto la spinta di attività umane e fenomeni naturali. E ci permettono di comprendere come adattarci e migliorare il modo di viverlo. È così che nascono le smart city, "modelli tecnologici che ci permettono di gestire le città e migliorare quindi la vita dei cittadini" sintetizza Benedetta Marsilio di e-Geos. Nella quarta puntata di Space Panorama, gli esperti dell'azienda leader in Italia dell'osservazione della Terra raccontano come la geoinformazione da satellite consenta di adottare strategie per fare prevenzione, manutenzione e un'amministrazione migliore del suolo e del territorio. Per enti pubblici e privati.

I sensori che ci scrutano dall'alto sono di tantissimi tipi diversi, nell'ottico possono scattare immagini ad alta risoluzione del terreno per il monitoraggio degli ambienti urbani: "Nell'ambito del ciclo dei rifiuti possiamo mappare e geolocalizzare tutti i cassonetti e anche la tipologia ad esempio plastica o carta - prosegue Marsilio - per sapere se sono presenti tutti quelli che servono e permettere una manutenzione più ottimizzata, ad esempio per i percorsi dei camion di raccolta". Oppure a monitorare un fenomeno molto frequente che è quello dell'abbandono e dell'accumulo: "Avendo una geolocalizzazione e una mappa che ti dice esattamente dove sono questi rifiuti, è possibile evitare che diventi una discarica abusiva o a cielo aperto".

Infrarossi per il verde e contro le isole di calore

E-Geos ha collaborato con il Comune di Roma per monitorare la pineta di Castel Fusano, e ricopre un ruolo importante nell'ambito di GeoRoma, con sensori satellitari radar e ottici, aerei con ortofoto ad altissima risoluzione. Per mappare le aree verdi, individuare le zone di anomalia termica e il fenomeno delle ondate di calore, analizzare ex post eventi climatici critici o la gestione di grandi eventi.

I sensori termici, all'infrarosso, sono uno degli strumenti più potenti per misurare gli effetti dell'innalzamento delle temperature in aree abitate.

Le cosiddette isole di calore: "Le mappe delle temperature possono essere integrate con dati Istat di popolazione - spiega Marsilio - quindi se nelle aree sono presenti molti anziani e molti bambini e quindi dove piantare più alberi oppure comprendendo se quei materiali (edilizi, tetti, asfaltature ndr) influenzano l'elevata temperatura". In mano a tecnici e amministratori arriveranno così mappe di rischio per sapere dove intervenire.

Il senso del radar per il suolo

Sensori radar, come quelli a bordo delle Sentinelle, i satelliti della costellazione Copernicus, riescono invece a "tastare" il terreno con le microonde e a restituire, come in una ecografia, il profilo del suolo e di tutto quello che emerge dalla superficie. La precisione dell'interferometria è inferiore al centimetro, così si possono monitorare, da centinaia di chilometri di altezza i movimenti del terreno così come le conseguenze della costruzione di grandi opere in ambiente urbano: "Possiamo citare la Metro C di Roma, per la quale sono stati effettuati vari monitoraggi per verificare la presenza di deformazioni in atto durante la costruzione", evidenzia Emanuele Mele, responsabile Insar Service di e-Geos, "che ha permesso di visualizzare la subsidenza del terreno, la compattazione nelle zone di scavo al di sotto del tessuto urbano di Roma".

L'interferometria si usa per tenere d'occhio non solo le città, ma tutto il territorio nazionale ed europeo. I dati elaborati da e-Geos sono tessere di un grande mosaico, quello composto per lo European ground motion service, che osserva i movimenti del suolo in tutto il continente.

Un servizio prezioso per il governo del territorio da parte delle istituzioni o di privati per controllare i propri asset: "Un comune in una zona montuosa, può avere interesse a monitorare fenomeni franosi, se questi rispondono, ad esempio, a certi periodi piovosi, o ancora anche foreste o perché no anche zone vulcaniche; una grande città può essere interessata a verificare la stabilità di edifici e beni culturali; sulle infrastrutture lineari come ponti e strade è importante verificare come lo spostamento, la deformazione vada a modificarne l'equilibrio e la statica, e prevedere manutenzioni ad hoc per evitare ulteriori deformazioni che possono portare a rottura o crollo. I privati hanno interesse nel monitorare per esempio oleodotti, gasdotti o comunque tutti quelli che sono servizi e sotto servizi utili alla cittadinanza" conclude Mele.