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Emergenze e non solo: la rivoluzione di ARGO

Nel 1980 il terremoto in Irpinia sconvolge l’Italia, Telespazio ne trarrà una importante lezione. Il quinto episodio del ciclo “A Space Story”.

Riconferme e nuovi orizzonti. Per Telespazio gli anni Ottanta si aprono all’insegna di due nomi: Intelsat e Italsat.

Da una parte il satellite NASA, giunto al suo quinto lancio, affida ancora una volta all’azienda italiana la gestione del traffico ordinario, la telemetria ed il controllo in orbita. Dall’altra un accordo con il CNR per uno studio preliminare su quelli che diventeranno i primi satelliti gestiti direttamente dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). 

L’Italia nel frattempo deve fare i conti con una dei peggiori disastri naturali della sua storia. Alle 19.34 del 23 novembre 1980, Campania e Basilicata tremano per 90 secondi consecutivi. Tremila morti, diecimila feriti e quasi 280mila sfollati.

Mentre le comunicazioni fra i centri di soccorso e le zone colpite sono drammaticamente rallentate dai danni alla rete telefonica, Il Mattino di Napoli titola “Fate presto” a caratteri cubitali.

La tragedia dell’Irpinia insegna molto a tutto il Paese e motiva Telespazio a mettere a punto un sistema di comunicazione più agile, perfetto per le situazioni di emergenza. Il programma Argo, questo è il suo nome, si basa su piccole antenne satellitari trasportabili (VSAT), dodici in tutto, oltre a due canali fonici, uno televisivo, tre elicotteri militari per la ricognizione televisiva e altre 110 stazioni fisse dedicate alla rilevazione di dati sismici, vulcanologici e idrogeologici.

Presentato al dipartimento di Protezione civile già nel 1981, Argo diventa operativo nel 1986.

La sua tecnologia, adatta a scopi anche molto diversi, apre un nuovo campo di attività per Telespazio, che riceve commesse dalla SNAM, dalla Banca d’Italia, dalla Banca dell’Agricoltura, dalla Motorizzazione civile e persino dalla Ferrari.

A Matera intanto si lavora su un altro fronte. Nel 1985 viene inaugurato il Centro per le operazioni di Geodesia spaziale, con l’obiettivo di studiare la gravità terrestre e il movimento dei continenti, all’origine dei fenomeni sismici. A gestirlo sarà, ancora una volta, Telespazio.