11 febbraio 2021
Chi non possiede un televisore, e nel 1969 sono in tanti, è corso da amici, parenti, vicini di casa. La prima volta dell’Uomo sulla Luna, la prima in assoluto su un suolo diverso da quello terrestre, è uno di quegli eventi che non ci si può far raccontare. In Italia, incollati davanti al piccolo schermo, ci sono oltre 20 milioni di persone; in tutto il mondo sono più di 650 milioni. Tutti con il fiato sospeso mentre Neil Armstrong, classe 1930, scende a ritroso dalla scaletta del Lunar excursion module (LEM), si ferma sull’ultimo scalino, esita qualche istante e poi salta a terra. Tutto in diretta.
L’equipaggio dell’Apollo 11 era composto dal comandante Neil Armstrong, Michael Collins ed Edwin “Buzz” Aldrin. Collins, alla guida del veicolo madre, sarà l’unico a non scendere mai sul suolo lunare (credits: NASA)
È il “grande balzo dell’Umanità”, ma anche delle telecomunicazioni.
A permettere l’arrivo delle immagini in ogni angolo del globo è Early Bird, noto anche come Intelsat I, il primo satellite per usi commerciali, lanciato il 6 aprile del 1965. In Europa sono solo quattro le stazioni in grado di ricevere il suo segnale e trasformarlo in quelli che diventeranno sequenze iconiche. Una delle postazioni è in Italia, al Centro Spaziale del Fucino.
Non sono trascorsi neanche otto anni dalla fondazione di Telespazio, nel 1961, ma a fine anni Sessanta il Fucino sembra già un altro mondo. Appena due anni prima dell’allunaggio, il 28 agosto 1967, il presidente del Consiglio Aldo Moro aveva inaugurato l’antenna B, una parabolica da 27 metri in grado di coprire l’intera area atlantica. La piccola antenna A, da cui tutto era partito, era stata reimpiegata con successo in un nuovo business: i servizi di Telemetria e Controllo remoto dei satelliti Intelsat.
Dopo l’istallazione della seconda antenna da 27 metri, inaugurata da Aldo Moro, Piero Fanti ha un’intuizione: usare la piccola Antenna A per fornire servizi di Controllo e Telemetria a Intelsat. Il progetto viene approvato nel luglio 1967.
Quel luglio 1969 è un mese chiave per l’azienda italiana. Il 29, neanche dieci giorni dopo lo sbarco dell’Apollo 11, Telespazio trasmette in mondovisione un altro evento senza precedenti: la prima volta di un Papa nel continente africano. Attraverso un’antenna da 8 metri di diametro trasferita via mare a Kampala, chiunque può seguire la visita di Paolo VI in Uganda. Il mondo non è mai stato così piccolo.