Anticipare le sfide di domani, raccontando i successi di ieri e i progetti di oggi. È questo l’obiettivo di "Spazio al Futuro", il libro scritto dal giornalista Emilio Cozzi e pubblicato da BFC Media - con una prefazione dell’Amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo - per celebrare i sessant’anni dalla fondazione di Telespazio.
Grazie alle immagini storiche dell’archivio Telespazio e alle fotografie inedite realizzate da Mattia Balsamini, il volume ripercorre non solo le principali tappe che hanno caratterizzato la storia spaziale del nostro Paese - storia che ha visto Telespazio protagonista fin dai primordi - offre soprattutto uno sguardo sul domani, tracciando la rotta su alcuni temi che segneranno l’avventura spaziale degli anni a venire.
Il racconto comincia dal 1945 e prende le mosse dall’intuizione dello scienziato e scrittore Arthur C. Clarke, che per primo teorizzò l’uso di satelliti geostazionari, quindi fissi rispetto a un punto sulla Terra, per garantire comunicazioni in tutto il Pianeta. La visione di Clarke non rimase a lungo un’utopia: nel 1957 con il lancio dello Sputnik, il primo satellite mandato in orbita dall’uomo, iniziò un’avventura che in pochi anni avrebbe cambiato per sempre la vita sulla Terra.
E appena quattro anni dopo, il 18 ottobre 1961, Italcable e STET costituirono a Roma la Telespazio, rendendo l’Italia uno dei primi Paesi a partecipare all’affermazione dei nuovi servizi dallo spazio.
Il libro ripercorre questa storia entusiasmante: dai test delle prime trasmissioni telefoniche e televisive via satellite tra le due sponde dell’Atlantico con una antenna parabolica collocata nella piana del Fucino, in Abruzzo; all’avvio delle trasmissioni commerciali con le prime dirette televisive in mondovisione fino alle immagini del primo uomo sulla Luna.
E poi, nei decenni successivi: lo sviluppo di nuove attività come il controllo in orbita dei satelliti, l’osservazione della Terra dallo spazio, la prima connessione dell’Italia alla rete Internet, fino alla partecipazione ai grandi programmi a servizio dell’ambiente, come COSMO-SkyMed e Copernicus, o della mobilità, come Galileo.
Il passato rappresenta così il punto da cui muovere per dedicarsi a sfide sempre più ambiziose, approfondite nella seconda parte del libro.
In che modo i Big Data provenienti dallo spazio, l’intelligenza artificiale e l’internet of Things cambieranno le nostre vite? Come porteremo Internet, il navigatore satellitare e le videochiamate sulla Luna? Possiamo ripulire l’orbita del nostro Pianeta dai detriti spaziali e riparare i satelliti non più funzionanti senza abbandonarli lassù, in orbita? Che cosa potremo fare con le comunicazioni quantistiche?
Le risposte, lungi dall’essere definitive, generano altre domande e spingono l’orizzonte dell’innovazione sempre più lontano, verso quello che sarà il prossimo “grande passo per l’umanità”.
“Telespazio è partita nel 1961 con l’entusiasmo di una decina di tecnici e ingegneri, veri e propri pionieri che dalla piana del Fucino con apparecchiature sperimentali cercavano di ricevere e rilanciare i segnali generati dai primi satelliti messi in orbita. Sessanta anni dopo conserviamo lo stesso spirito intraprendente di allora. Che sia sulla Luna, su Marte o altrove, nei prossimi anni ci impegneremo a fare ciò che ci riesce meglio, guardare lontano per contribuire a migliorare la vita di tutti noi. Per cui, Spazio al Futuro non è soltanto il titolo del nostro libro, ma è l’indicazione della strada che dall’inizio della nostra avventura abbiamo deciso di percorrere”.
Luigi Pasquali, Coordinatore delle Attività Spaziali di Leonardo e Amministratore Delegato di Telespazio