Il nuovo millennio è iniziato da poco più di 365 giorni, quando dalla base di Kourou in Guyana francese si stacca SICRAL 1. È il 7 febbraio 2001.
Il Sistema Italiano per Comunicazioni Riservate e Allarmi, questo il suo nome per esteso, ha una missione ambiziosa: garantire le telecomunicazioni alle forze armate nazionali in tutte le aree operative, anche lontano dal territorio italiano. Un compito che riuscirà a svolgere ben oltre il limite della sua vita operativa, stimata inizialmente in dieci annii
Per Telespazio, che gestisce la fase di messa in orbita e la gestione operativa del satellite per un anno, prima di affidarlo al Centro Interforze di Gestione e Controllo della Difesa italiana, si tratta dell’ultimo lancio prima dell’ufficializzazione del passaggio da Telecom Italia a Finmeccanica (oggi Leonardo) nel gennaio 2002.
Il programma SICRAL è la dimostrazione di quanto l’industria spaziale tricolore abbia imparato dal predecessore Italsat e rappresenta un trampolino di lancio per una nuova forma di finanziamento dei progetti.
Attraverso il PPP (Partenariato Pubblico Privato), Telespazio cofinanzierà a partire dal successivo SICRAL-1B le missioni riservandosi il diritto d’uso e di commercializzazione di una parte della capacità di trasmissione dei satelliti per offrire servizi ai Paesi della NATO.
I successivi satelliti della costellazione SICRAL saranno lanciati nel 2009 (SICRAL-1B) e nel 2015 (SICRAL-2).