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Da Galileo a Spaceopal: l’Europa verso l’autonomia tecnologica

La prima decade del 2000 è segnata dal lancio dei primi satelliti europei per la navigazione. Una sfida epocale a cui Telespazio parteciperà da protagonista. Il nuovo episodio del ciclo “A Space Story”.

renta satelliti per emanciparsi dal GPS statunitense e avere, per la prima volta, un sistema di navigazione e posizionamento tutto europeo.

Per il Vecchio Continente quella della costellazione Galileo è una delle sfide tecnologiche più importanti di sempre. L’inaugurazione avviene il 28 dicembre 2005, con la messa in orbita del Galileo in-Orbit-Validation-Element, Giove A.

È il segnale, non solo di un’Unione Europea che punta non solo all’autonomia tecnologica, ma anche a ridefinire gli standard internazionali per i sistemi globali di navigazione via satellite.

La nuova infrastruttura, l’unica realizzata dall’UE fino a quel momento, segna anche un altro primato. Con i suoi 1,5 miliardi è l’investimento europeo più alto in ambito spaziale e il secondo in assoluto.

Anche in questo caso Telespazio c’è. Il suo Centro spaziale del Fucino ospita uno dei due Galileo Control Centre. È solo l’inizio: nel 2009 l’azienda guadagna un ruolo ancora più centrale nel programma, fondando Spaceopal.

Nel giro di pochi anni, la joint venture paritetica con DLR Gelleshchaft für Raumfahrtanwendunge (controllata dall’Agenzia spaziale tedesca) si è guadagnata il ruolo di prime contractor per i servizi operativi di Galileo e si è imposta come il più grande operatore di servizi di navigazione satellitare al mondo.

Oggi, dipendono da Spaceopal i servizi di navigazione che, grazie a un posizionamento accurato, migliorano la qualità della vita di oltre un miliardo di utenti in tutto il mondo.