Tra questi, il 6 giugno scorso Cristoforetti ha iniziato le operazioni su LIDAL (Light Ion Detector for ALTEA), uno strumento scientifico in grado di misurare le radiazioni cosmiche con un ampio spettro di numeri atomici.
Dalla sua sede di Napoli, Telespazio ha seguito tutte le operazioni di LIDAL per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), gestendo anche il flusso di dati attraverso ASINet, la rete che assicura le comunicazioni tra i centri nazionali e internazionali coinvolti nelle missioni spaziali a partecipazione italiana.
Tramite ASINet, di cui Telespazio ne gestisce le operazioni e la manutenzione e il cui Network Control Center (NCC) è ospitato al Centro Spaziale del Fucino, i dati di LIDAL sono arrivati a Napoli in tempo reale (e in backup il giorno successivo) e sono stati quindi elaborati e trasferiti all’INFN di Roma, dove è presente il gruppo di ricercatori dell’esperimento.
Nel frattempo, 400 chilometri più in alto, Cristoforetti era alle prese con LIDAL.
L’astronauta italiana, in particolare, ha posizionato il payload in modo da fargli acquisire i flussi di radiazioni che attraversano la ISS lungo la direzione che collega il centro della stazione spaziale con il centro della Terra. Poiché LIDAL lavora in coppia con uno strumento ospitato al Johnson Space Center della NASA di Houston chiamato REM, l’acquisizione dei dati è fondamentale, poiché l’obiettivo è acquisire misure comuni e di validarle reciprocamente.
Argotec, prime del raggruppamento di impresa temporaneo che comprende anche Telespazio, segue anch’esso LIDAL, come centro di backup, e come centro di recupero dati orbitanti della ISS per permetter ai ricercatori di effettuare le correlazioni tra il flusso di radiazioni e la posizione orbitale della ISS ad ogni secondo.